Capiamo insieme come insegnare alla Prole a gestire la propria paghetta, utilizzando il metodo Kakebo per tenere sotto controllo le proprie spese e la Torta Salvadanaio per imparare a risparmiare facendo un dono a chi si vuole bene ma anche a chi ha di meno.
“Paghetta sì o paghetta no?” Mi sono posta spesso questa domanda e sono certa anche altre migliaia di genitori insieme a me, specialmente in Italia. Personalmente, mi sono risposta “paghetta sì” e vorrei di seguito spiegare il perché di questa decisione.
Penso che per gestire al meglio il denaro, anche da adulti, sia necessario capire quanto costi guadagnarlo in termini di fatica, lavoro e tempo. Senza questa consapevolezza, lo spendere diventa un atto senza limiti, che ci porta a de-responsabilizzarci e ad ignorare l’importanza del costruire un risparmio per le emergenze e per la propria salute, per non parlare della pensione di vecchiaia.
Quindi, è importantissimo insegnare alla Prole, principalmente con l’esempio quotidiano, una vera educazione finanziaria, in modo da tramettere un rapporto sano e di valore con il denaro.
E qui mi riallaccio alla mia decisione di dare una paghetta mensile a mia figlia adolescente: la paghetta è il suo stipendio mensile, che deve farsi bastare fino alla fine del mese e, se ha desiderio di una felpa firmata extra, deve anche imparare a risparmiare una quota mensile fissa per riuscire a comprarsi la felpa in questione in un certo limite di tempo. Inoltre, con la paghetta la Prole impara a coprire già a inizio mese le spese fisse come il sushi con le amiche il venerdì sera o la manicure mensile.
Ho anche notato che, in generale, la paghetta serve a far sentire la Prole più adulta e la indirizza, pian piano e con l’aiuto degli adulti, alla futura indipendenza economica, in cui si spera che i primi stipendi non vadano spesi tutti in vestiti e drink.
Se volessimo tradurre in “adultese” quanto detto sopra, si parlerebbe di flussi di cassa, budget, spending review, saving, income & outcome: la riprova che l’educazione finanziaria tradotta alla Prole genera comportamenti virtuosi utilizzabili senza ombra di dubbio anche da grandi.
Un metodo che raggruppa quanto appena detto è il metodo giapponese del Kakebo (in italiano può essere tradotto in Libro dei Conti di Casa) che non è un semplice segnare entrate e uscite, ma è una vera e propria educazione al risparmio ed al miglioramento gestionale delle proprie finanze, promuovendo la tranquillità dell’anima e la consapevolezza di prendersi cura delle proprie finanze e, quindi, di sé e dei propri cari. Mia figlia lo applica normalmente e ne ha tratto gran beneficio, non sfora più il suo tetto di spesa mensile e sta risparmiando sistematicamente per comperarsi un paio di orecchini che tanto le piacciono, togliendo alla paghetta appena ricevuta la piccola somma mensile dedicata al risparmio. Di seguito il format Kakebo utilizzato da mia figlia:
Ho notato, in casi di figli di amici, che è utilissimo tenere sotto controllo tutte le spese, dividendole per categoria: che vengono categorizzate in le spese necessarie, le spese extra solo per le emergenze, quelle per il tempo libero e quelle per gli optional, la voce più difficile da controllare in assoluto. La Prole, in questo modo, a fine mese individua subito le aree in cui potrebbe ridurre le spese e le aree in cui tende a spendere di più.
A fine anno, grazie a questi dati, è molto interessante disegnare con loro il Diagramma a Torta dell’ economia: è un cilindro diviso in vari spicchi, dove ogni spicchio ha un colore diverso e rappresenta una categoria di spesa diversa. Più grande lo spicchio, maggiori sono state le spese della Prole in quella specifica categoria: così è facile rendersi conto di dove vanno i soldi della paghetta durante l’anno e fare un budget per l’anno successivo.
Concludo questo articolo riportando il concetto della Torta Salvadanaio, sviluppato dalla Prof.ssa Emanuela E. Rinaldi, autrice di un libro che consiglio, intitolato “La paghetta Perfetta”. Penso che il metodo della Torta Salvadanaio sia perfetto per i bambinæ della scuola primaria: la torta è composta da quattro spicchi, uno dedicato all’acquisto di un qualcosa che si desidera, un altro all’acquisto di un dono per una persona a cui si vuole bene, il terzo al risparmio per le emergenze e l’ultimo alla solidarietà verso persone meno fortunate. Ovviamente i 4 spicchi possono essere dedicati a qualsiasi obiettivo si voglia, ma sarebbe bene mantenere quelli elencati per educare la giovane Prole alla lungimiranza, alla progettualità e principalmente alla solidarietà. Suggerimento: è bello creare con la Prole un salvadanaio in cartone con i 4 scomparti e farlo colorare a loro, un lavoretto semplice ma di effetto!
Ovviamente, tutti i metodi da me elencati sopra, non solo il Diagramma a Torta, vanno personalizzati in base all’età, al carattere ed all’inclinazione della Prole, tenendo ben presenti non solo le possibilità finanziarie effettive ma anche i desideri più profondi.
E ricordate sempre: zero stress, è solo Questione di Organizzazione!
E voi come vi comportate con la paghetta? La vostra Prole è spendacciona o risparmiatrice? Raccontatemi un po’ le vostre esperienze, anche quelle negative!