Quando la Prole inizia a sperperare la paghetta in vestiti e/o videogiochi, è giunto il momento di insegnarle ad utilizzare il metodo giapponese del Kakebo (pr.Kakeibo), in italiano Libro dei Conti di Casa.
E’ stato inventato da una donna giapponese alla fine del sec. XIX di nome Motoko Hani, per aiutare le donne a gestire il denaro famigliare in modo efficace. E il fatto che il metodo sia stato sviluppato da una saggia casalinga ci fa già capire quanto sia valido, anche se inevitabilmente personalizzato & semplificato per la Prole.
Quello che mi piace molto del Kakebo, e che me lo rende molto simpatico da adottare, è il fatto che è una vera e propria educazione al risparmio: insegna, infatti, non solo a gestire le finanze, ma anche ad averne piena consapevolezza e controllo, permettendo di mettere sistematicamente da parte un po’ di soldi e chiarendo quali sono i veri e più nobili obiettivi di utilizzo del denaro.
La teoria di base è alquanto semplice: ad inizio mese la Prole segna i soldi in entrata (paghetta e/o altre entrate), decide l’obiettivo di risparmio (ad esempio una felpa firmata) e quindi la cifra da mettere da parte ed elenca le spese fisse di cui è già a conoscenza.
Quindi Paghetta – Risparmio – SpeseFisse = Soldi in portafoglio
I soldi disponibili è meglio che siano cartacei e che la Prole possa vederli e maneggiarli, così si rende meglio conto del flusso in uscita e di quanto poco o niente possa restare in portafoglio alla fine del mese!
La prole deve poi essere costante e segnare le spese ogni volta che le effettua, dividendole nelle seguenti categorie:
- sopravvivenza, cioè le cose di cui non si può fare a meno à merenda, tè caldo alle macchinette, trasporti per e da scuola, cellulare…
- cultura, cioè le cose che ci rendono migliori, sia dal punto di vista mentale che fisico à libri, fumetti, cinema, teatro, concerti, palestra, attività sportiva…
- optional, cioè le attività nel tempo libero di cui volendo si potrebbe fare a meno o che sono limitabili in caso di scarsa paghetta à bar con la compagnia, sushi, ennesimo mascara, 3° paio di guanti da portiere di calcio, custodia brandizzata per il cellulare…
- extra o imprevisti à cuffiette wireless dimenticate in autobus da ricomprare, ombrellino lasciato a scuola, particolari matite richieste dal professore di Arte…
Alla fine di ogni mese è molto interessante ed educativo far vedere alla Prole dove vanno esattamente i soldi spesi, facendo il totale per ogni singola categoria.
Usando la suddivisione per categorie, si può a fine anno disegnare il diagramma a torta dell’economia: fatte 100 le spese totali, un grosso spicchio sarà rappresentato dagli optional, un altro più piccolo dagli extra, il terzo spicchio sopravvivenza e si spera il quarto dalla cultura.
Ogni spicchio ha un colore diverso e più grande lo spicchio, maggiori sono state le spese della Prole in quella specifica categoria: così è facile rendersi conto dei diversi tipi di spesa fatti durante l’anno ed impostare un budget per l’anno successivo.
Ovviamente il metodo Kakebo è molto più strutturato di quanto io abbia spiegato qui, ma bisogna sempre ricordarsi che è un’ulteriore attività giornaliera che decidiamo di chiedere alla Prole, quindi va semplificato al massimo e reso il più “simpatico” possibile.
C’è sempre tempo, poi, se la Prole si appassiona all’economia domestica, di approfondire e di insegnare ulteriori passaggi.
E ricordate sempre: zero stress, è solo Questione di Organizzazione!