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Marina Marin
Marina Marin
16 Settembre 202416 Settembre 2024

FINALMENTE VADO A VIVERE DA SOL*!

E’ arrivato il momento tanto aspettato e fantasticato da tutti i giovani adulti: vanno a vivere da sol*! Per evitare che tale fantastica esperienza, fatta per lavoro o per studio, si trasformi in un  incubo già dall’inizio, leggete i miei suggerimenti.

Io sono uscita da casa a 19 anni per andare a studiare in un’altra città: vivevo in una camera singola in uno studentato, dove i primi anni di vita da fuori sede mi sono divertita tantissimo, ho fatto tante nuove amicizie e sono anche riuscita a mantenere una buona media negli esami. Ho finito l’università, poi, vivendo con 2 amiche in un appartamento, ma questa è un’altra storia.

Vi ho raccontato ciò perché a 19 anni è iniziata la mia vita nomade, costellata, negli anni a seguire, da tanti traslochi che mi hanno portato a vivere anche in diverse città: quindi, quello che vi suggerisco in questo articolo è pura esperienza personale, fatta di belle intuizioni ma anche di errori commessi che, così, evito di far fare a voi.

Iniziamo con il metodo da applicare per trovare l’appartamento o la stanza da affittare; qui bisogna subito chiarire se la Prole è interessata ad un mini-appartamento o monolocale in cui andare a vivere da sol* oppure se preferisce condividere un appartamento con altri studenti e/o lavoratori, affittando uno stanza singola o doppia o tripla. La Prole deve anche capire se vuole vivere in un appartamento di persone dello stesso sesso o meno.

Deciso ciò, è essenziale definire fin da subito il budget da stanziare per l’appartamento, che deve includere la caparra, il canone d’affitto, le bollette, le spese condominiali e tasse varie.

Poi, è molto importante, specialmente per il primo anno in cui si vive in una nuova città, capire il tipo di quartiere in cui andare a vivere: vicino al centro o vicino alla sede di studio e/o lavoro, servito o meno dai mezzi pubblici, dotato o meno di attività di interesse della Prole quali piscina, palestra, area verde per jogging.

Avendo cercato, lo scorso Giugno, un appartamento in affitto per un mio giovane Cliente che inizia a Settembre l’università, ho notato che è molto utile andare direttamente nella sede universitaria dove la Prole studierà o, se possibile ed è il caso, nella sede di lavoro e chiedere a collegh* suggerimenti su possibili immobili da affittare e su quali zone della città prediligere. A tal proposito, un punto che tengo a sottolineare è che non si può prescindere dall’informarsi sulle zone più o meno sicure (intendo dal punto di vista delinquenziale) della nuova città, facendosi consigliare, ove possibile, da amici residenti in loco. Anche la sicurezza dello stabile e dell’appartamento stesso vanno presi in considerazione: un occhio al vicinato va sempre dato, sconsiglio il piano terra, parti condominiali poco illuminate, condominii molto grandi. E’ bene andare a vedere il posto anche di notte e con il maltempo, si possono scoprire “lati oscuri” poco invitanti che con il sole non emergono.

Per la Prole che, come me, non riesce a vivere senza amici pelosi, non va dimenticato di chiarire con il proprietario9 dell’appartamento e/o con i futuri coinquilini se è possibile tenere animali in casa ed a quali condizioni.

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Altro passo essenziale è andare a vedere di persona l’appartamento e lo stabile in cui è sito. Però, prima del sopralluogo, è sempre meglio farsi mandare in anticipo foto dettagliate e planimetria, in modo da non perdere tempo se le condizioni dell’immobile non sono soddisfacenti.

Guardare da soli un appartamento non è impresa facile, specie le prime volte: quindi sarebbe utile che la Prole visitasse l’immobile sempre con qualche persona di fiducia, siano i genitori, il fidanzato o gli amici: più occhi vedono sempre meglio di due!

Nel caso tutto vada per il meglio e si voglia affittare l’appartamento o la stanza, è essenziale richiedere al proprietario un contratto di locazione scritta e, in caso di studenti fuori sede, i contratti ad hoc che possono essere utilizzati per borse di studio o detrazione dalle tasse.

Fatto ciò, si può passare al lato ludico, cioè alla personalizzazione della propria stanza e, se possibile, anche dell’appartamento.

Stare in una stanza anonima, magari arredata con mobili non proprio di design, risulta deprimente per tutti, ma oggi è possibile, anche con budget ridotto, comperare complementi d’arredo estremamente carini. Ovviamente non ha senso esagerare ed è bene evitare, specialmente nei primi mesi, di stipare la stanza con ninnoli e gadget vari, anche perché solo vivendoci per più tempo si riesce a capire cosa serve realmente nella quotidianità.

Quello di cui, però, non farei mai a meno sono un bollitore, una piccola ma bella libreria dove tenere in ordine libri e quaderni, una lampada per studiare, un set di organizzazione della scrivania, una sedia da ufficio, un comodino, una mood-board da muro, una piccola poltrona-letto per gli ospiti, una mini-TV…ma per ulteriori suggerimenti servirà un altro articolo!

E ricordate sempre: zero stress, è solo Questione di Organizzazione!

E voi come vi state comportando con la Prole che inizia a volare da sola fuori dal nido?  Soffrite già della sindrome del nido vuoto o siete felici per la nuova fase di vita? Raccontatemi un po’ le vostre esperienze…

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