Insegniamo alla Prole come evitare gli acquisti d’impulso e come ottenere un guardaroba sobrio, originale e che la rappresenti.
Quante volte abbiamo sentito pronunciare alla nostra Prole questa frase? E quante volte, a dire la verità, l’abbiamo pronunciata anche noi Genitori quando eravamo adolescenti? Non si riescono neanche a contare.
La differenza, però, la fa il periodo storico che stiamo vivendo: se negli anni ‘70-‘80 avere tanti vestiti, anche molto simili tra loro, poteva essere accettabile, ora non lo è più e per svariate ragioni:
- lasciarsi ammaliare da uno shopping non consapevole favorisce unicamente il mercato della moda svelta dei vestiti a basso costo (quella che sulle riviste viene chiamata fast-fashion), che crea forte inquinamento ambientale e sfruttamento di lavoratori nei paesi sotto-sviluppati;
- avere molti vestiti che non rappresentato la propria vera essenza fa male anche all’autostima della Prole: meglio poche cose che creino un look unico e caratterizzante che mille mal o mai portate;
- ricercare cose di qualità e durevoli nel tempo vuol dire ritornare a dare importanza al “bello e ben fatto” del made in Italy, supportando così il lavoro di artigiani ed imprese locali;
- l’acquisto indiscriminato porta ad appesantire non solo gli armadi, ma anche il tran tran quotidiano e, non per ultimo, il portafoglio.
Quindi, come fare ad insegnare alla Prole a non cedere all’acquisto d’impulso e/o alle mode effimere?
Prima di tutto, come faccio già da anni con mia figlia, bisogna impostare un periodico e sistematico eco-decluttering degli armadi: il termine decluttering in italiano significa riorganizzare mettendo in ordine e liberandosi del superfluo, la vecchia “pulizia a fondo” tanto cara alle nostre mamme e nonne.
Nel caso della Prole, fare decluttering implica svuotare completamente gli armadi, capire cosa è diventato piccolo, cosa non piace e non la rappresenta più, cosa manca di veramente funzionale e cosa va tenuto.
Non è un’impresa facile: la Prole per natura è conservatrice ed accumulatrice e solitamente annoiata già in partenza dal fare ordine. Bisogna quindi invogliarla sia dal lato pratico che da quello teorico, magari dicendole:
- «Se fai una radicale pulizia dell’armadio, poi andiamo insieme a comperare qualcosa che ti serve e che sia anche carino!» à lato di auto-ricompensa della Prole per un lavoro fastidioso svolto
- «Se hai parecchi abiti che sono ancora utilizzabili, è bene donarli a persone che ne hanno bisogno: ciò che non serve più a te può essere utilissimo a qualcun altro» à lato altruista della Prole
- «Se pensi che alcuni vestiti siano ancora belli e portabili ma non ti rappresentano più, puoi fare un festino del baratto (la Prole direbbe uno swap-party) con le tue amiche» à lato sociale della Prole
- «Se qualcosa è rovinato e quindi non donabile, invece di buttarlo nella raccolta differenziata potresti riciclarlo creativamente» (il famoso up-cycling inglese) à lato ambientale della Prole, di solito molto sentito
E proprio il concetto di riciclo creativo mi sta molto a cuore e penso che sia un processo molto utile a far emergere anche il lato artistico e manuale della Prole.
Infatti, il riutilizzo creativo è il processo di trasformazione di materiali di scarto, prodotti inutili o indesiderati in nuovi oggetti percepiti come di maggiore qualità rispetto a quelli di partenza, a cui viene anche attribuito un valore artistico o ambientale.
Ci sono vere e proprie aziende e molti artigiani che ne hanno fatto un lavoro, ma creare nuovi oggetti da materiali scartati è fattibilissimo anche a casa.
Ad esempio, un vecchio paio di jeans può essere trasformato in una spiritosa borsa portatutto, oppure una vecchia cravatta può diventare un’originale collana.
Concludo ricordando anche che, insegnando alla Prole a non sforare la paghetta mensile, gli acquisti saranno molto più ponderati e la sua vita sarà all’insegna di una totale sostenibilità, ecologica e finanziaria. Ma di questo ho già parlato in un altro mio articolo.
Ovviamente, i vari metodi da me elencati sopra, come il decluttering ed il riciclo creativo, vanno personalizzati in base all’età, al carattere ed all’inclinazione della Prole, tenendo ben presenti non solo le capacità manuali ma anche la sensibilità personale.
E ricordate sempre: zero stress, è solo Questione di Organizzazione!
E voi come vi comportate con la Prole se andate a fare acquisti insieme? La vostra Prole compra indiscriminatamente o riesce a capire il valore, anche nascosto, degli oggetti? Raccontatemi un po’ le vostre esperienze, sono molto curiosa!